Rai Storia. Dietro le grate. Le carceri nell’età moderna

L’Archivio Storico Diocesano di Monreale custodisce, tra gli innumerevoli manoscritti appartenenti al Fondo Carte Processuali Sciolte, i preziosi fascicoli del 1500 e del 1600 inerenti i processi “de maleficiis”, ovvero i famosi processi per magia e fattucchieria. L’Arcivescovo di Monreale, infatti, oltre al potere spirituale, deteneva pure quello temporale, paragonabile ad un sovrano nella sua città stato, ed avendo anche un tribunale esercitava il ruolo di giudice. Questi processi per la loro importanza storica offrono oggi una vasta gamma di informazioni: l’iter processuale, le sentenze, le carceri, i riti, l’ambito religioso successivo al Concilio di Trento, l’ambientazione; tutti aspetti riconducibili all’epoca dell’Inquisizione siciliana, tenendo presente che alcuni nostri Arcivescovi ricoprirono anche l’incarico di Inquisitori Generali di Sicilia. La RAI riconoscendone il grande valore ha voluto inserire, a seguito di alcune riprese effettuate recentemente nell’Archivio Diocesano di Monreale, un breve contributo scientifico nel programma “Il Tempo e la Storia” per la puntata dedicata allo Steri di Palermo, famoso per i processi alle streghe, dal titolo “Dietro le Sbarre. Le carceri siciliane nella storia moderna”, che andrà in onda giovedì 11 maggio 2017 su Rai Storia alle 20:30, visibile sul canale 54 del digitale terrestre.
“O Rosalea, sicut liberasti a peste Panhornum me quoque sic libera carcere et a tenebris”; “Averti cca si dura la corda/ Statti in cervellu cca dunanu la tortura”. Sono alcune frasi che i prigionieri dell'Inquisizione Spagnola hanno lasciato a testimonianza della loro prigionia nelle carceri del Segreto, presso Palazzo Steri a Palermo. L'Inquisizione spagnola in Sicilia è durata tre secoli, dal 1492 fino al 1782, ma di quel periodo si è saputo molto poco fino agli inizi del Novecento, a causa della decisione di dar fuoco agli archivi del Sant'uffizio, presa dal viceré Domenico Caracciolo. Solo la scoperta casuale dei graffiti, ha permesso di studiare quel periodo buio. Secoli ripercorsi da Michela Ponzani con la professoressa Vittoria Fiorelli a “Il Tempo e la Storia”, il programma appunto di Rai Cultura in onda giovedì 11 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Migliaia di condannati rinchiusi al buio, con poco cibo, laceri di vesti e ridotti a povertà di spirito. Accusati di eresia, negromanzia e stregoneria, i detenuti sono sottoposti alla tortura della corda e processati pubblicamente nelle cerimonie di Autodafè. Hanno solo Pacienza, pani e tempu per lasciare queste dolorose testimonianze. I disegni, i motti e le poesie delle migliaia di prigionieri delle carceri del Segreto siciliane sono una testimonianza storica unica al mondo. Un percorso ricostruito grazie alle interviste degli studiosi siciliani: il rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari che racconta dell'incredibile scoperta dei graffiti, avvenuta casualmente per opera dall'antropologo Giuseppe Pitrè nel 1906 e di altri disegni scoperti da Leonardo Sciascia nel 1964; la professoressa Giovanna Fiume studiosa del significato dei graffiti e disegni e degli archivi del Sant'Uffizio di Madrid; Don Giovanni Vitale, direttore dell'Archivio vescovile di Monreale, che ci mostra le carte processuali dei prigionieri accusati di stregoneria; Filippo Guttuso, dirigente del Servizio Spazi Etnoantropologici del Museo Giuseppe Pitrè, che illustrerà il significato e l’uso di alcuni oggetti “magico-religiosi” capaci di raccontare la memoria di un'isola, crocevia di molte culture.

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